Be safe
La parola che tutti hanno sulle labbra è “be safe”, “stai attento”, “sii prudente”. Sostituisce tutti i buongiorno e i buonasera del mondo… non facciamo che dire “be safe”.
Qual è il destino di un ragazzo qualunque, disoccupato, che accetta di partire per una “missione di pace”? Che cosa nasconde la rabbiosa disapprovazione di un padre taciturno? Verso quali traguardi e quali scoperte è destinato il fratellino Oskar, chiuso nel suo guscio di musica a tutto volume, e custode-prigioniero di verità troppo pesanti per le sue giovani spalle?
Il romanzo scorre rapidamente: niente pensieri, poche digressioni: queste pagine racchiudono essenzialmente UNA STORIA. Lo stile è asciutto, semplice, diretto, il messaggio è chiaro: puoi darle un nome giornalisticamente e politicamente corretto, ma la guerra è sempre sangue versato, infanzia violata, innocenza perduta.
Soundtrack: Muse, A soldier’s poem.