Siobhan Dowd, Il mistero del London Eye
Christopher Boone ha trovato un fratellino, Ted Spark. Il primo vive a Swindon, il secondo a Londra. Uno è appassionato di matematica, l’altro di metereologia. Entrambi risolvono, seguendo l’esempio di Sherlock Holmes, un caso che risulta incomprensibile all’universo degli adulti.
Limitarsi a sottolineare i – pur evidenti – punti di contatto con Lo straordinario caso del cane ucciso a mezzanotte non rende giustizia a questo formidabile romanzo, Il mistero del London eye, primo romanzo per ragazzi di Siobhan Dowd, scrittrice irlandese scomparsa prematuramente nel 2007, il cui nome è legato allo straordinario Sette minuti dopo la mezzanotte, portato a termine dopo la sua morte da Patrick Ness.
Come il romanzo di Haddon, questo libro è un apologo della cosiddetta diversità, espressa attraverso l’efficace metafora del sistema operativo che fa funzionare il cervello in maniera diversa. Diversità che in queste pagine costituisce una risorsa essenziale per risolvere un mistero drammatico e all’apparenza insolubile: la scomparsa di Salim, cugino del protagonista, salito a bordo del London Eye e, incredibilmente, mai più disceso.
Ted, che utilizza la meteorologia come schema per la comprensione del mondo, sistema di regole che gli permette di placare le ansie e che supplisce alle sue difficoltà nel comprendere il linguaggio figurato e quello del corpo, con la sua infallibile capacità deduttiva e il suo sguardo obliquo sull’universo circostante, riesce dove la stanca rassegnazione degli adulti fallisce, e anticipa persino le conclusioni della polizia.
Il mistero del London Eye , oltre ad essere un giallo e un romanzo sulla diversità, è senz’altro anche un ottimo romanzo di formazione, nella scia dei grandi classici del genere. La (tras)formazione del piccolo protagonista è evidente, e suggellata in maniera esemplare da una capacità acquisita durante la vicenda, impensabile all’inizio: quella di mentire per proteggere le azioni giuste di una persona cara. Da questo punto di vista la crescita di Ted è senz’altro superiore a quella dell’omologo haddoniano: la sua capacità di stringere relazioni, in primis quella con la sorella Kat, progredisce ad ogni pagina.
Nel romanzo, negli spazi lasciati liberi dalla vicenda principale, trova spazio uno sguardo sull’Inghilterra contemporanea, sul multiculturalismo, sulle dinamiche familiari, ma senza che la dimensione etica della vicenda offuschi mai la sua natura più accattivante: quella di una vicenda ricca di suspense, che si legge d’un fiato, grazie ad una scrittura vivace e ritmica, e ad un’efficace articolazione in capitoli molto brevi.
MB