Nadia Galliano, Seguimi con gli occhi
Emma ha perso il fratello, morto di HIV. La storia si sviluppa intorno alle sue sedute con il Dr.Boris, il suo psichiatra e il gruppo di auto-aiuto, dove la ragazza incontra Met, Camilla, Teresa, Federico, Andrea, Adele e soprattutto, Carlo. Tutte queste persone, come lei, si sono trovate a dover fare i conti con la malattia. All’inizio Emma è reticente, ma dopo un po’ riesce ad aprirsi e ad accettare questa nuova vita, grazie anche all’aiuto dei suoi nuovi, strani, amici. Nadia delinea il carattere di ognuno dei personaggi, tanto da trasportarti in quel gruppo e a farti sorgere delle domande.
Quello che a prima vista mi ha colpito di questo libro è stato il carattere, parlo dell’impaginazione: è stampato come se fosse stato scritto con una vecchia macchina da scrivere. E vero che non si giudica un libro dalla copertina, ma prima di leggerlo mi piace sfogliarlo. Questo per dire che quel tipo di stesura mi ha subito affascinato.
Passiamo ora alla vera e propria scrittura, quella dell’autrice: niente da ridire, è diretta, arriva immediatamente, ma non si porta dietro la pesantezza dell’argomento, il romanzo scorre, ve lo dice una che ci ha messo una settimana a finirlo (tra scuola, studio e quant’altro). E uno di quei libri che in certi passaggi ti fa rimanere con il fiato sospeso, ti fa dire “non ci posso credere!” e in altri invece lascia spunti di riflessione e un vuoto allo stomaco.
Un’altra cosa che mi è piaciuta è la biografia dell’autrice: un medico, ciò vuol dire che ha basi scientifiche per trattare l’argomento, fatto che ha aumentato la mia voglia di leggerlo.
Questo romanzo è un vero e proprio spunto di riflessione riguardo al mondo delle malattie sessualmente trasmissibili. Lo consiglio a tutti coloro che hanno delle domande al riguardo, ma anche a chi non ci pensa mai, leggetelo.
Carlotta Baldi Papini