Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi

Mattia e Alice sono i protagonisti di questo romanzo, entrambi sono vittime di un’infanzia difficile; hanno vissuto delle terribili esperienze che li hanno segnati per il resto della loro vita. Alice all’età di sette anni, vittima delle ambizioni di un  padre insensibile, su una pista da sci si frattura una gamba che le causerà una zoppia alla gamba.

Mattia è un bambino molto intelligente, al contrario della sorella ”Michela” che invece presenta una grave forma di autismo. Mattia passa la sua infanzia in solitudine anche per le condizioni in cui si trovava la sorella e a causa di questo commette un’ingenuità che purtroppo cambierà il corso della sua vita, per partecipare a una festa e non portarsi dietro ”l’ingombrante sorella” parcheggia Michela su una panchina del parco e al suo ritorno non c’era più. Quando Mattia e Alice iniziano a frequentarsi sono adolescenti molto problematici, Alice è soggetta a una grave anoressia che le causerà problemi anche in futuro, Mattia non mostra alcun interesse per il mondo che lo circonda ed è tendente all’autolesionismo. Successivamente i due prendono due strade diverse, Alice sposa un medico e Mattia, dopo aver conseguito la laurea in matematica, accetta un incarico di lavoro in Norvegia. Il matrimonio di Alice finirà dopo poco tempo e lei cadrà in uno stato grave di depressione ed è proprio durante una visita in ospedale che Alice conosce una ragazza che le ricorda Michela, prendendo come scusa l’incontro, Alice, decide di contattare Mattiae i due si rivedono. Durante l’incontro Alice prova a riavvicinarsi a Mattia, ma lui la respinge perchè sa che deve tornare in Norvegia.

Quando Mattia frequentava l’università aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono di ancora più speciali ”i numeri primi gemelli” ovvero coppie di numeri primi che se ne stanno vicini ma non si toccano mai perchè divisi da un numero pari che li rende soli. Proprio come erano loro due.

Carlotta Boggi