Lola Parra (ill. di Vicente Reinamontes), A sud dell’Alameda. Diario di un’occupazione
Nel maggio del 2006 gli studenti del Cile dettero vita alla cosiddetta Rivoluzione dei pinguini, un movimento spontaneo, portato avanti attraverso l’occupazione di scuole e di strade, che aveva come obiettivo l’abolizione della Ley de Ensenanza, risalente ai tempi di Pinochet e che concepiva l’educazione più come un business che come un diritto. L’agitazione, che visse una nuova ondata nel 2011, fu chiamata così in riferimento alle divise scolastiche, con camicia bianca e giacca scura, che gli studenti cileni indossano ancora oggi.
Si ispira liberamente a questi avvenimenti A sud dell’Alameda. Diario di un’occupazione, scritto da Lola Parra e illustrato da Vicente Reinamontes. La casa editrice Edicola di Ortona, che si è data come obiettivo quello di realizzare un ponte di parole e di storie tra Italia e Cile, lo ha portato nel nostro paese con la traduzione di Rocco D’Alessandro, conquistando un posto tra i finalisti del premio Andersen, nella sezione “Miglior libro oltre i quindici anni”. Il libro, che alterna con sapienza ed equilibrio i registri narrativi del romanzo, del diario e del graphic novel, è ambientato emblematicamente, come recita il titolo, a sud dell’Alameda.
L’Alameda è l’arteria principale di Santiago del Cile, che divide in due la città, e la posizione della scuola in cui si svolgono i fatti sembra assumere una connotazione periferica. Le vicende dell’occupazione ci vengono presentate essenzialmente da due punti di vista, corrispondenti alle due diverse tecniche. La pagine di diario danno la parola a Nicolas, il portiere della squadra di calcio, che, forse prigioniero dell’immagine stereotipata che gli altri hanno di lui – calciatore, dunque superficiale – è rimasto a scuola durante l’occupazione senza sapere fino in fondo perché. Dal suo sguardo laterale osserviamo gli avvenimenti con le loro luci e le loro ombre: la passione sincera e disinteressata di alcuni, l’arrivismo e il desiderio di potere di
altri; i suoi occhi e i suoi pensieri sono quasi sempre puntati su Paula, una ragazza arrivata da poco a scuola, con il fascino esotico della francese, che ha la sfrontatezza di non abbassare mai lo sguardo e che gira con un libro di poesie di Éluard in tasca. Il diario di Nicolas è a tutti gli effetti un romanzo di formazione: attraversando le difficoltà oggettive dell’occupazione e le inquietudini più intime, il ragazzo decide – metaforicamente – di uscire dalla porta e di giocare la partita da protagonista. La sezione illustrata invece, che conquista il lettore con i suoi cromatismi accesi, vede come protagonista un’anziana signora che vive con i suoi sette husky nei dintorni della scuola, conosciuta come “la pazza dei cani”. Con il suo binocolo osserva i ragazzi a distanza, sta loro vicino con discrezione, stabilisce con loro un collegamento invisibile che ha la sua ragion d’essere nel suo passato, negli anni ’80, quando lavorava in quella scuola di cui ha ancora le chiavi. L’alternanza di queste due narrazioni genera una storia che affascinerà anche i lettori italiani, al di là dell’ambientazione, perché offre – tra i tanti motivi di interesse – una testimonianza non banale di dialogo costruttivo tra generazioni diverse.
Redazionale
Lola Parra (ill. di Vicente Reinamontes), A sud dell’Alameda. Diario di un’occupazione, traduzione di Rocco D’Alessandro, Edicola, 2018, pp.288, €18