L’incipit della settimana: Luigi Ballerini, Ogni attimo è nostro
Non lo sapevo. Lo giuro.
Ve lo direi altrimenti, che bisogno avrei di mentire? Proprio ora, poi.
Veramente, non lo sapevo quando ieri mattina mi sono svegliato nel mio letto.
D’altronde, come avrei potuto saperlo?
Non so quale uomo sappia esattamente che sta iniziando l’ultimo giorno della sua vita. Forse un condannato a morte in carcere, ma io mica ero così. Ieri.
Però, se anche l’avessi saputo, se davvero l’avessi saputo, avrebbe fatto qualche differenza? Intendo, sarebbe stata diversa la mia giornata? Io, dico io, l’avrei condotta in un altro modo, avrei fatto altre scelte, avrei cambiato il mio comportamento?
Se l’avessi saputo, ammetto con onestà che forse sì. Probabilmente sì, l’avrei condotta in un altro modo.
E allora, lasciatevelo dire, è stato meglio così. È stato meglio che non lo sapessi. Perché ora, sì, ora che guardo indietro, sono contento di non aver cambiato una sola virgola di ieri.
Già, ieri.
Ieri è iniziato con una sveglia presto.
Per l’ultima volta nel mio letto. E mai avrei immaginato che sarebbe stata l’ultima, scusate se mi ripeto.
Per l’ultima volta nella mia camera.
Nella mia famiglia.
Nella mia città.
Una sveglia presto alle sei e cinquanta.
Sei e cinquanta: l’inizio del mio felicissimo, irrinunciabile, indimenticabile, insostituibile ultimo giorno.
Luigi Ballerini, Ogni attimo è nostro, DeA Planeta, pp.256, €14.90
Photo Credit: qualcunoconcuicorrere, Will Wardle, Francesco, R.R.