L’incipit della settimana: Allen Zadoff, Cibo, ragazze, e tutto quello che non posso avere
Il mio nome è Andrew Zansky. Ho 15 anni e peso 139 chili.
A dire il vero, mi sono pesato ieri e sono sceso a 138 chili
e 7 etti. È tanto, per uno della mia età.
Ok, è tanto per uno di qualsiasi età. Non è così tanto
da far sì che facciano un documentario su di te, ma è
abbastanza da farti notare ovunque tu vada. Mamma dice
che non è colpa mia se sono grasso. Dice che ho un problema
ghiandolare, che è una questione di famiglia. Nonna Isabel
era grassa. Anche nonno Joe.
Mia madre invece non è proprio grassa, ma è costantemente
in lotta col suo peso. Quando dico costantemente, intendo
proprio ininterrottamente, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Il fatto che si occupi di catering non l’aiuta.
È dura restare magri quando ti occupi di ristorazione.
Deve assaggiare i piatti, è il suo lavoro. Ma poi si lamenta
che i pantaloni le vanno stretti e che la sua vita è rovinata.
E dopo si lamenta del fatto che i miei pantaloni
mi vanno stretti e che la mia vita sarà rovinata se non mi
metto a dieta. È quello che si chiama un “circolo vizioso”.
Allen Zadoff, Cibo, ragazze e tutto quello che non posso avere, traduzione dall’inglese di Daniele Troilo, 2020, Biancoenero, pp. 272, €15