L’incipit della settimana: Alan Gratz, Proibito leggere
Tutto cominciò il giorno in cui il mio libro preferito sparì dalla biblioteca. Non sapevo che fosse scomparso. Non ancora. Nella mia mente era lì, tutto solo sullo scaffale, come un bambino a un tavolo della mensa ad aspettare che la sua sola e unica amica andasse a cercarlo. Che io andassi a cercarlo. Avevo soltanto voglia di correre in biblioteca per prendere in prestito il mio libro preferito prima di entrare in classe, ma Rebecca, la mia sola e unica amica nel mondo reale, si attardava a parlare di depositare i nostri nomi. «Hai mai pensato di registrare www.amyanneollinger.com?» mi chiese. «No, Rebecca, non ci ho mai pensato. Ho nove anni. Perché mai dovrei registrare un sito web con il mio nome, quando i miei genitori non mi lasciano nemmeno usare Facebook?» Questo è quello che pensavo di dire. Quello che dissi, invece, fu: «No».
Allan Gratz, Proibito leggere, traduzione di Elisa Caligiana, Mondadori, 2019, pp.252, €17