Luca Randazzo, Le città parallele
Ottavia sospesa nel cielo, che brilla ai raggi della luna, e Zora, dalle mura austere e possenti, sono collegate soltanto da un filo, da un accordo, da uno scambio. Dipendono l’una dall’altra. Che cosa succederebbe se lo scambio non avvenisse?
Un inviato di Ottavia scende dal cielo, calandosi lungo le pareti di pietra. Schivo è soltanto un bambino, ma l’accoglienza nella Città-Fortezza si rivela comunque terribile. Zora è afflitta dalla peste, gli abitanti stremati sono pronti a ribellarsi. Si dice che il Gran Sacerdote abbia rinchiuso l’unico medico della città perché non condivideva le sue idee, si dice che abbiano trovato resti umani e relitti sulle spiagge, si dice che oltre il mare si combatta una guerra terribile, la città ha bloccato ogni entrata per potersi difendere in caso di assedio. La guerra però non è solo fuori, ma anche dentro le mura e più vicina che mai.
Mentre cerca di capire perché Zora non vuole più effettuare lo scambio, Schivo incontra Petra, la nipote del Gran Sacerdote. Insieme tornano ad Ottavia e convincono la popolazione ad aiutare la Città-Fortezza.
Schivo e Petra, Ottavia e Zora, la delicatezza e la forza, l’instabilità e la fermezza. Gli opposti che messi insieme diventano perfetti: eleganti e resistenti. Un libro breve, ma poetico con quella sfumatura di innocenza che hanno le fiabe.
Flaminia Zilletti