L’incipit della settimana: Andrew Norriss, Da quando ho incontrato Jessica
Francis aveva bisogno di stare solo.
Aveva bisogno di stare solo per poter pensare, ecco perché, malgrado il tempo brutto, si era trascinato zaino e pranzo fino ha una panchina sul lato più distante del campetto. Non è così semplice concedersi un momento di solitudine in una scuola brulicante di studenti, ma era febbraio, la temperatura si reggeva appena al di sopra dello zero, e il freddo, Francis ne era certo, avrebbe spinto quasi tutti a restarsene al chiuso. E se anche qualcuno fosse uscito, si sarebbe comunque tenuto alla larga da quella panchina. Era esattamente di fronte all’edificio principale della scuola, e i ragazzi della John Felton preferivano trascorrere la pausa pranzo in punti un po’ meno visibili dalla sala professori o dalla presidenza.
A Francis non importava che lo vedessero, non da quella distanza almeno: l’unica cosa che voleva era poter pensare senza distrazioni. E se ne stava così, seduto sulla panchina, il berretto ben tirato sopra le orecchie, una tazza di tè bollente tra le dita congelate… Quando una distrazione attraverso il campetto E puntò dritto verso di lui.
Andrew Norriss, Da quando ho incontrato Jessica, Il Castoro, 2016, pp.184, €14.90