Incipit a confronto: Luigi Ballerini, (Im)Perfetti e Cecelia Ahern, Flawed. Gli Imperfetti
by Matteo Biagi
30 Settembre 2016
19:12
ZONA A – SETTORE 1
Che strana la metropolitana, il suo arrivo si fa precedere da un vento finto e tiepido, che sa di ferro. Era il sapore di quel vento che Eira P aveva in bocca, un sapore che le ricordava il sangue. Lo stesso di quando ci si spazzola troppo forte i denti e si sputa la schiuma rosa nel lavandino. Lo stesso che lei sentiva in bocca da sette terribili settimane.
Luigi Ballerini, (Im) Perfetti, Il Castoro
1.
SONO UNA RAGAZZA che crede nelle definizioni, nella logica, nel bianco e nero.
Tenetelo bene a mente.
Tenetelo bene a mente.
2.
MAI FIDARSI DI CHI, senza essere stato invitato a farlo, si siede a capotavola in casa altrui.
Non sono parole mie, ma di mio nonno Cornelius, che, per aver osato pronunciarle, è stato allontanato da questa stessa tavola, e credo ci vorrà del tempo prima che torni a essere il benvenuto. Il problema non è tanto cosa ha detto, ma a chi si riferiva, ovvero al giudice Crevan, uno degli uomini più potenti del Paese.
Non sono parole mie, ma di mio nonno Cornelius, che, per aver osato pronunciarle, è stato allontanato da questa stessa tavola, e credo ci vorrà del tempo prima che torni a essere il benvenuto. Il problema non è tanto cosa ha detto, ma a chi si riferiva, ovvero al giudice Crevan, uno degli uomini più potenti del Paese.
Cecelia Ahern, Flawed: Gli imperfetti, De Agostini