Giuliana Facchini, Borders
A causa della Malattia la vita non è più come la conosciamo noi. Esiste una grande città, Magnolia, un’enorme distesa di cemento che sembra non finire. In questa distesa, nella parte vecchia della città, abita Olmo insieme ai quattro ragazzi che ha cresciuto. Lei è una donna pericolosa, perché conosce il mondo prima della Malattia, e sa che c’è qualcosa oltre a Magnolia. Un giorno chiederà ai suoi ragazzi, a seguito della distruzione della loro serra, di andarsene e trovare dei semi da piantare. Quei semi, avrebbero spaccato il terreno, facendo iniziare la rivoluzione. Così loro partono,con poche certezze e la speranza che a Olmo non succeda niente, e che riescano a trovare i semi. Sarà un viaggio complesso, in cui si dovranno dividere, per giungere all’obiettivo per cui se n’erano andati. La libertà.
Nonostante il libro rientri nel genere della distopia la realtà che viene raccontata sembra così reale da sembrare una proiezione del futuro che ci attende. Si può leggere la voglia di rivoluzione di persone che non possono essere sottomesse da un sistema in cui tutto è sterilizzato, piatto, in cui non puoi possedere niente di tuo. In cui, al di fuori del cemento e della monotonia, non dovrebbe esistere nulla.
Ma la natura non è così, la natura si ribella a tutto, e tutti.
Eleonora Moscetti
Giuliana Facchini, Borders, Sinnos 2022, pp. 336, €16