Francesco D’Adamo, Tempo da lupi
Giovannino ha quindici anni ed è l’opposto del fratello Otello: non è determinato, nè coraggioso né forte. Un giorno Otello viene incaricato di andare nella periferia della città fino alla “Terra di nessuno” (che in realtà proprio di nessuno non è: appartiene all’Ingegnere, che vuole spianare il bosco e costruirci campi da golf e centri commerciali) a compiere un piccolo lavoretto: eliminare dei cani randagi che negli ultimi tempi si erano fatti un po’ troppo aggressivi.
Avrebbe potuto benissimo rifiutarsi, sarebbe stato comprensibile: era Natale e a nessuno verrebbe in mente di addentrarsi con metri di neve nella periferia di Milano a sparare a un paio di bestie; ma Otello non poteva non accettare portandosi dietro anche il fratellino.
In quella notte, però, sarà Giovannino a prendersi cura di Otello: ma come sopravviveranno i due sotto l’attacco di un branco di lupi e senza alcuna abilità col fucile?
L’ho trovato un po’ banale e ripetitivo: non si chiarisce perché il vulcaniano DOC si trovi con Giovannino e, anche se l’idea della bambina fantasma poteva essere carina, non é stata ben sviluppata.
Emma Mazzanti