Emilio Salgari, Sandokan
Ironico, accurato, avventuroso e critico.
Un uomo che, con la mente, ha viaggiato in tutti quei luoghi misteriosi, che all’epoca erano più lontani che mai.
Ha visto eroi che con un pugno di uomini possono conquistare un impero e dichiarare guerra ad una delle più grandi potenze marittime, forse la più grande.
Cacciatori, pirati, corsari, Ràjah e Maharaja. Morti decine di volte ed immortali.
Leggende.
Perché nelle loro mani un carabina vale una mitragliatrice. Perché nelle loro orecchie rombano i cannoni e muggisce il mare. Perché nei loro cuori ruggisce la tigre. Perché sulle loro labbra affiora un solo grido:
Viva la Tigre della Malesia, Viva Sandokan!
Una saga straordinaria, che si legge tutta d’un fiato. Per gli amanti delle storie avventurose e per chi vuole sognare, anche se per poco, di vivere in un’altra epoca (dove forse, paradossalmente, era più facile essere liberi: bastava essere coraggiosi, abili combattenti, avere truppe potenti, uomini fedeli, grandi ricchezze e una grande fortuna). Fra belve feroci e tiranni riuniti sotto un’unica bandiera, uomini feroci e intelligenti, combattono per un mondo senza sottomissioni, per un paese che era libero ed ora è in mano agli uomini bianchi, con le loro promesse di civilizzazione.
Storie di amori impossibili, amori che lasceranno per sempre il segno, anche nel cuore più duro. Storie di amicizia e lealtà anche tra persone ritenute diverse, che non possono fare a meno le une delle altre. Storie di pazzie, questioni di vita o di morte, di sfondare le file del nemico perché è l’unica cosa rimasta da fare e di articolati piani di attacco e difesa.
C’è sempre lui, a capo di tutto: l’uomo dagli occhi fiammeggianti. Affiancato dal portoghese, con la sua eterna sigaretta. Sandokan e Yanez: la tigre della Malesia e la tigre bianca.
Sempre pronti a tutto pur di essere LIBERI.
Flaminia Zilletti