Elisa Puricelli Guerra, L’equazione impossibile del destino
“L’amicizia si può risolvere con un’espressione?” pensa il piccolo Colin, lui che in matematica è molto bravo, però trova alquanto difficile stringere relazioni con gli altri. La maggior parte del tempo lo passa a studiare o a leggere, non conversa e non gioca. Agli occhi dei suoi amici può sembrare strano, ma in realtà racchiude un segreto che è molto difficile mantenere e affrontare tutti i giorni. La sua vita, un giorno cambia, grazie all’arrivo a scuola di una bambina chiamata Hazel. Anche lei è reputata strana, per i suoi grandi occhi marroni e i capelli rosso fiamma. Però tra Colin e Hazel c’è un interesse reciproco, ma nessuno dei due vuole farsi avanti fino a quando un giorno, un giorno fatale, Hazel comincia a parlare con Colin e gli rivela una sua preoccupazione dovuta a un giardino, morto, chiuso a chiave davanti alla sua casa. Gli racconta che quando ci passa davanti sente il giardino vivo, sente le foglie frusciare anche se non ci sono, sente il rumore dell’acqua anche se la piccola fontanella è rotta. Sente il giardino richiamarla dal passato.
Libro coinvolgente, che ti fa partecipare in qualche modo alla storia. Se dovessi definirne il genere, punterei sul giallo, ma c’è anche un po’ di fantascienza. Ci sono molte domande a cui generazioni di uomini cercano di rispondere, ma invano. Ad esempio, “si può tornare nel passato?”
Linda Pierucci