David Almond, Skellig
A volte pensiamo che dovremmo essere capaci di sapere tutto, ma non è così. Dobbiamo contentarci di vedere quello che c’è da vedere e il resto dobbiamo immaginarlo.
Michael ha appena traslocato in una casa nuova. Ci sarebbero tutti i presupposti per vivere la gioia di un nuovo inizio con due genitori affiatati e premurosi, ma la nascita prematura della sorellina lo impedisce. La bambina sta molto male: la madre è costantemente in ospedale e quando torna non riesce a togliersi la tristezza dagli occhi e dal cuore, il padre passa più tempo con lui ma con un’angoscia che non lo molla un istante. E Michael, che vive il peso insostenibile di questa cappa, esplorando luoghi che dovrebbero essere inaccessibili, come il garage pericolante, incontra Skellig.
Chi è Skellig? Un uomo, un barbone, un angelo? Sarà Mina, una coetanea bizzarra e vulcanica, che non va a scuola ma dimostra una profonda conoscenza del mondo e adora il poeta William Blake, a condividere con Michael l’incredibile esperienza di confrontarsi con quest’angelo burbero e malinconico, che adora il cibo cinese e la birra scura, capace del più straordinario dei regali.
Skellig è un bellissimo romanzo sull’incontro, sulla diversità, sulla capacità di volare in senso metaforico. Il suo pregio migliore è quello di rimanere in sospeso tra verosimiglianza e fantasia, di unire magia e realismo. Per un adulto, è davvero un peccato leggerlo in un pomeriggio. Spero che voi riusciate a rimanere un po’ più a lungo nell’universo, leggero e triste allo stesso tempo, creato da David Almond.
“Anche William Blake sveniva ogni tanto. Diceva che l’ anima è in grado di saltare fuori dal corpo per un po’ e poi saltarci dentro di nuovo. Diceva che le cause potevano essere forte paura o enorme dolore. A volte poteva essere per troppa gioia. E’ possibile essere sopraffatti dalla presenza di tanta bellezza nel mondo”.
MB
Molto, molto bello! 🙂 Ho letto il libro e mi sono appassionata. Lo lessi in poco tempo e mentre lo leggevo volavo, (come dice lei in senso metaforico) e mi appassionavo a quelle parole, scritte nero su bianco, davanti a me.
Un libro che secondo me merita di essere letto.Penso che sia per tutte le età, anzi penso che agli adulti faccia rivivere le loro fantasie di quando erano piccoli.
Un articolo ben scritto.
“Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.”
J.D. Salinger,
Grazie Margherita, anche per la citazione salingeriana. In effetti è proprio così: anche Nick Hornby ha speso parole molto lusinghiere per “Skellig”, non in quanto libro per ragazzi, ma come romanzo “tout court”.