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Carlo Lucarelli, Febbre gialla

Carlo Lucarelli, Febbre gialla

Il libro si incentra sulla Triade, la mafia cinese che sfrutta quelle ancor piccole mani di bambini cinesi per ottenere denaro. Il libro la definisce “un mondo buio come l’Inferno”, ed è realmente così: l’aspetto più raccapricciante è lo sfruttamento di bambini. Il denaro è forse più importante della felicità di quei bambini che costituiscono quello “strato” di società pura, dolce e innocente? Secondo la Triade, sì. Qui da noi la Triade non è molto conosciuta anche perché la realtà cinese è ancora molto difficile da capire e da interpretare ai nostri occhi e forse anche perché il loro mondo ci sembra molto distante dal nostro. Non credo che una conoscenza superficiale possa giustificare un disinteresse riguardo quello che è sicuramente un argomento delicato e crudele.

L’avventura all’interno del libro è narrata con uno stile moderno, aderente alla realtà in cui le vicende si muovono. Mi ha colpita la figura di Angelica, la sorellina di Vittorio, il poliziotto protagonista, di dieci anni e mezzo che, con la sua malizia, assume un ruolo importante nella storia. L’autore cerca nuovi metodi per comunicare al lettore il messaggio con maggiore efficacia possibile: questo è trascinante e toccante.

Chiara Principe

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