Un incipit al giorno: Jean Claude Mourlevat, Il bambino Oceano
by Matteo Biagi
20 Marzo 2014
Sono tra le ultime persone ad aver visto vivo Yann Doutreleau. Almeno credo. Era in macchina, posato accanto a me. Dico bene “posato”, non seduto. Le sue gambe troppo corte erano stese sul sedile e puntavano avanti, rigide come bastoni, con i piedi che indicavano il cassetto portaoggetti. La cintura di sicurezza gli ballava sul petto. Avrei potuto metterlo nel seggiolino dietro, ma non ho osato. Pareva una grossa bambola. Era lo scorso novembre. Vi ricordate la settimana di pioggia che c’è stata all’inizio del mese? Quel tempo da lupi? Scrosciava a dirotto e sono stata io che l’ho portato a casa quella mattina. Non l’ho più rivisto.