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Due incipit da Pelledoca: Luisa Mattia, La prova e Antonio Ferrara, Sei fuori

Due incipit da Pelledoca: Luisa Mattia, La prova e Antonio Ferrara, Sei fuori

Dicono: la città è vuota. Non è. Mai. Neppure d’estate. Quel giorno c’erano suoni che rimbalzavano da un palazzo all’altro e sembravano voler inondare la piazza assolata. La voce femminile era roca. Mormorava, sibilava: «Sei scemo, sei scemo. Sta zitto. Sei scemo». L’altra era una voce giovane, acuta e spezzettata da singhiozzi. Staccava, nel silenzio della domenica, un borbottare acuto, sgradevole all’udito. Noioso, cantilenava: «Merda, merda, merda». Voci ripetute, aspre, un susseguirsi di scalpiccii. C’era da immaginare che proprio lì, nel cortile, si fosse scatenata un’acchiapparella. C’era chi scappava e chi gli andava dietro. Quello che scappava aveva paura. Dietro correva uno veloce, che non sbagliava un passo. E il “Merda, merda” e il “Non hai scampo!” facevano del dialogo televisivo il “cugino americano” dell’altro confronto, quello del terzo piano fronte strada.
La ragazzina si affacciò al balcone. Sullo schermo tv, il poliziotto americano incalzava un uomo sudato, che correva su una strada ripida. In fondo il mare di un blu scuro, che sembrava finto. “Fermo!” diceva il poliziotto con la camicia sudata. La parola superò le spalle della ragazzina, rimbalzò verso il cortile e si disperse. La ragazzina spense la tv.

Luisa Mattia, La prova, Pelledoca 2022 (Neroinchiostro), pp. 164, €16

Invece no. Lui era più forte di me. Prima mi aveva uccisa, stritolata, reso farina e poi mi aveva impastata e aveva fatto una bella torta.
Ero la sua amica del cuore, Beatrice, detta Bea. Tredici anni come lui. Mi aveva tirata fuori dalla mia timidezza, mi aveva stanata. Ero stata una tipa precisina, io, una che le cose le faceva per bene, ma non per primeggiare, no, piuttosto per passare inosservata, perché ero troppo magra, perchè nessuno avesse mai niente da ridire, da commentare, da notare. Amici non ne avevo, ma a scuola avevo nove in tutte le materie. Mi piacevano i libri con le storie di paura.
E poi invece arrivò lui, Glauco.
Così, tra capo e collo.
E di colpo mi trovai per sempre sotto i riflettori.
Al bar, al ristorante, in treno, a scuola, al supermercato, in coda alla posta, all’edicola, dal panettiere erano sempre tutti lì a guardare noi. A guardare lui.

Antonio Ferrara, Sei fuori, Pelledoca (Neroinchiostro), 2022, pp. 180, €16

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