Edna O’Brien, Ragazze di campagna
Interessante, ironico e travolgente. Ecco tre aggettivi per descrivere “Ragazze di campagna”, un romanzo pubblicato negli anni ’60 da Edna O’Brien, definita da Philip Roth “la più grande scrittrice vivente in lingua inglese”. All’epoca censurato e addirittura messo all’indice, questo piccolo capolavoro ha incantato migliaia di lettori di tutto il mondo.
La storia racconta della giovane adulta Caithleen che vive con la madre, il padre violento e spesso ubriaco, Hickley “il suo migliore amico” nonché il contadino della proprietà e ultima ma non meno importante la migliore amica Baba, invadente e maliziosa. Dopo tristi avvenimenti le due amiche partono per andare a studiare in un convento nelle campagne irlandesi. Gli anni passano e i sogni di Caithleen e Baba si fanno sempre più grandi: trovare un modo per andarsene il più presto da lì e vivere la vera vita. Così le due ragazze di campagna iniziano finalmente a fiorire e, felici nella loro libertà, varcano le soglie della splendida Dublino, che le stava solo aspettando..
Non solo la vista viene coinvolta nella lettura del romanzo, ma anche la mente e l’anima. E’ letteralmente impossibile distrarsi da questa scrittura incalzante, in cui ogni piccolo racconto o pensiero della narratrice è fondamentale.
Consiglio a tutti di leggerlo, di assaporarlo e di lasciarsi rapire dalla magica Irlanda di quegli anni e da una protagonista così azzeccata.
Vittoria Ridolfi