Aa.vv., Blackout

Il buio nasconde il volto, ma svela l’anima.

È per questo che quando a causa di un blackout, l’oscurità cade su New York, città delle luci per eccellenza, animata da caos, caldo estivo e rumori, i suoi abitanti, avvolti nella spaventosa oscurità, si tramutano in una schiera di persone terrorizzate, ma di anime messe a nudo. L’ombra può far paura perché è là che si nasconde la sincerità, in quell’ombra che ci mette una maschera, ma che ne leva molte altre.

È questo ciò che accade in un unica, speciale giornata estiva: 12 persone, 6 situazioni differenti, 12 cuori che nell’ oscurità trovano la propria luce. Rapporti diversi, difficili, veritieri. Una fiamma che si riaccende, due cuori timidi che si svelano, un amore inatteso che sboccia, la conoscenza di se stessi. Persone sconosciute che il destino fa riunire in un’occasione magica, inaspettata, come solo a New York può accadere.

Questo e molto altro è ciò che viene raccontato da “Blackout”, un libro sincero, realistico, spontaneo scritto a più mani da autori che ne hanno permesso una resa variopinta e sfaccettata, un po’ come l’animo umano. È un libro diretto ai ragazzi, una storia raccontata da occhi giovani, con un linguaggio che ben si adatta a questo scopo. È un libro che dal buio fa brillare ogni forma di amore, che apre a nuove esperienze, che insegna ad assecondare il proprio cuore.

È un libro che da un momento che sembra dividere, crea legami e racconta l’amore, ma non si limita a questo. È una storia che dà voce ad una variegata quantità di sottogruppi di ogni tipo e, soprattutto, che si fa rappresentazione della comunità di colore.

Ho letto “Blackout” tutto di un fiato, mi è piaciuto moltissimo anche se, anzi, proprio perché racconta la vita di persone comuni, ci presenta problemi che tutti noi affrontiamo, ci narra la quotidianità, la semplicità e ci fa comprendere come proprio quest’ultima sia la chiave delle storie più vere e più belle.