L’incipit della settimana: Fabio Geda, Marco Magnone, I segreti di Acquamorta vol.1 – Delitto al lago
Ragazzi qualsiasi. Questo siamo.
Non una banda e nemmeno grandi amici.
A dirla tutta, in comune abbiamo solo due cose.
La prima è Acquamorta, il nostro mondo: da una parte il lago e le isole, dall’altra i boschi incorniciati dalle montagne., entrambi scuri, senza fondo, gelosi dei loro segreti. In mezzo ci siamo noi e c’è il paese, incastrato in un’insenatura tanto stretta che l’acqua non si muove mai, nemmeno durante i temporali.
La seconda è Orfeo, il nipote del nostro insegnante delle elementari, il maestro Leone. Orfeo aveva quindici anni e una grande passione per la pesca. Appena poteva saliva sulla sua barca, salutava tutti e puntava il centro del lago. Passare ore in silenzio, schiacciati tra acqua e cielo, a noi sembrava una noia mortale, ma lui diceva che era come respirare. In più voleva sempre aggiustare le cose o le persone che si rompevano, tanto per usura quanto per crudeltà. Anche se erano faccende che non lo riguardavano, anche se sembrava impossibile rimettere tutto a posto, lui non era capace di far finta di niente. Così come non sapeva accettare che chi le aveva rotte, le cose o le persone, la facesse franca. Per questo ad Acquamorta gli volevamo bene.
Un giorno però è cambiato tutto.
Perché Orfeo da una delle gite a pescare sul lago non è più tornato.
Per quanto l’abbiano cercato, per quanto il maestro Leone non riuscisse a darsi pace e continuasse a insistere per continuare le ricerche, nessuno ha trovato la più piccola traccia di lui o della barca. Spariti, come non fossero mai esistiti. Ma Orfeo non solo è esistito. Anche se non sappiamo dove, da qualche parte c’è ancora. Infatti da quel momento ha iniziato a parlarci.
Non a parole.
Attraverso visioni.
Immagini che ci entrano nella testa.
Come sogni, ma da svegli.
Fabio Geda e Marco Magnone, I segreti di AcquaMorta – Delitto al lago, illustrazioni di Marta Bertello, Mondadori, 2021, pp. 206, €15.