Patrick Ness, Sette minuti dopo la mezzanotte
Conor O’Malley fa sempre lo stesso incubo da quando la madre si è ammalata. Una notte però ne fa uno diverso dal solito: sogna, o meglio, crede di sognare, che il tasso (albero) davanti a casa si trasformi in un mostro. Questo mostro è lì per raccontargli tre storie, aspettando che Conor gli racconti la quarta, cioè la verità.
Qual è la verità?
L’ ho letto in due ore e mezza una sera, e quando si stava avvicinando mezzanotte e sette un nodo allo stomaco mi è venuto.
Due parole: bello e inquietante, ma se non sei Conor O’Malley non hai nulla di cui preoccuparti.
Non saprei se definirlo un giallo, ma credo che agli amanti di gialli possa piacere, come a tutti gli altri in fondo.
Rappresenta la paura di perdere una persona cara in fin di vita, ma allo stesso tempo la stanchezza di non riuscire più a portare quel peso. Da questo deriva il senso di colpa che subisce Conor.
Carlotta Baldi Papini