Krystal Sutherland, I nostri cuori chimici
Henrik, studente dell’ultimo anno di liceo non si è mai innamorato, non ha semplicemente mai trovato nessuno che lo attraesse così tanto. Certo, c’era stato il bacio con Lola, la sua migliore amica che dopo aveva pensato bene di proclamarsi lesbica a tutta la scuola. Tutto filava come sempre, con i pomeriggi nei seminterrati con Lola e Murray, il suo strambo migliore amico, a giocare alla console. Ma poi è arrivata Grace, zoppicando e vestita da maschio, dall’aspetto trascurato. Henrik aveva subito percepito che qualcosa si era scatenato dentro di lui, ma ancora non sapeva cosa. Grace, così sfuggente e dannata, piena di misteri. Aveva fatto impazzire Henrik con le sue poesie e il suo sentimento incomprensibile. Henrik non aveva mai compreso cosa provasse per lei, fino a quando poco a poco non aveva scoperto la sua verità, il suo passato che stringeva la vecchia Grace in una morsa mortale. Seduti insieme nella vecchia stazione del treno abbandonata con i piedi nell’acqua fredda, Henrik aveva capito che lei apparteneva ad un’altra dimensione, che non sarebbe mai potuta essere completamente sua. Ma era troppo difficile da accettare, lui la amava perdutamente fra ombra e anima, ma sarebbe riuscita Grace Town ad amarlo? Avrebbe eliminato tutti i mostri che aveva dentro, e quella tristezza infinita che la mangiava da dentro?
Margherita Marini
Krystal Sutherland, I nostri cuori chimici, traduzione di C. Proto, Rizzoli, 2017, pp.335, €17