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L’incipit della settimana: Siobhan Dowd, Le rose di Shell

L’incipit della settimana: Siobhan Dowd, Le rose di Shell

Il posto faceva pensare a una nave che affonda. Il legno scricchiolava sul pavimento, fra le panche, su nella tribuna. Lungo i muri, un impetuoso vento di marzo inseguiva se stesso.
L’assemblea dei fedeli si lanciò nel Padre Nostro come se tutte le anime, fino all’ultima, fossero in procinto di fare la loro discesa. Cieli. Pane. Debiti. Tentazione. Le parole sfrecciavano oltre le orecchie di Shell come conigli che sparivano nelle tane. Tentò di arricciare il naso per renderlo più sottile. Male. Il cappello della signora McGrath oscillava davanti a lei, con le piume che sembravano ubriache. Tre a uno che sarebbe caduto. Declan Ronan, il chierichetto del giorno, stava esaminando il tabernacolo, leccandosi le labbra con gli occhi socchiusi. L’oggetto dei suoi pensieri, qualunque esso fosse, non era di certo sacro.

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