Un incipit al giorno: Lorenza Bernardi, Vorrei che fossi tu
Siamo spiacenti, ma il suo credito sta per terminare. Se effettua una ricarica entro 24 ore riceverà un bonus di 10 mms da utilizzare nei prossimi sette giorni.
Beatrice, o, come la chiamavano tutti, Bea, attaccò stizzita. Che cosa gliene importava degli mms, a lei interessavano solo gli sms. La regola, con Edward, era quella: niente foto né messaggi vocali né tanto meno filmati. Era una promessa che si erano fatti non appena avevano iniziato la loro storia. La loro storia?! Ma cosa stava pensando? Loro non avevano una storia. Come si può chiamare storia un rapporto nato e cresciuto solo con messaggini sul cellulare? Con una persona sconosciuta, per di più? E mai, dico mai vista?
E dire che proprio lei, Bea, aveva sempre snobbato la mania delle sue amiche e compagne di classe di
smanettare con il cellulare. Bea si era sempre chiesta che gusto ci provassero a mandare miliardi di sms con testi insensati, dove le parole venivano contratte e storpiate (“tvukdb”, “ke fai oggi pmrg?”, “cmq mi manki 1 kasino”). Lei, purista dell’italiano, odiava questo linguaggio e, le rare volte che mandava un sms, non solo scriveva tutto per intero (sì, anche parole come “contemporaneamente”) ma, prima di inviare l’sms, lo rileggeva almeno due volte, per correggere gli errori e controllare la costruzione del periodo.
E ora? Ora era lì, letteralmente in panico per il fatto che il suo credito era già terminato (ma non aveva fatto una ricarica solo una settimana prima?). Questo voleva dire che nelle prossime ore non avrebbe potuto inviare “quegli inutili messaggini”.
BIIIP!
Eccolo.
Bea deglutì e cliccò impaziente sulla bustina che era apparsa sul display del cellulare.
Da: Edward
Ti sei già stancata di me o hai finito il credito?