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John Green, Città di carta

John Green, Città di carta

“ E’ una città di carta. Guardala, Q: guarda tutti quei viottoli, quelle strade che girano su se stesse, quelle case che sono state costruite per cadere a pezzi. Tutte quelle persone di carta che vivono nelle loro case di carta, che si bruciano il futuro pur di scaldarsi. Tutti quei ragazzini di carta che bevono birra che qualche cretino ha comprato in un discount di carta. Tutti rimbambiti dalla frenesia di possedere cose. Cose sottili e fragili. Ho vissuto qui per 18 anni, e non ho mai incontrato qualcuno che che si preoccupasse di cose che contano davvero.”

Era tutto troppo insignificante per Margo; la Margo amica di Quentin però non era così grande da far sembrare tutto troppo piccolo, tutto insignificante, tutto fatto di carta, sottile, fragile.

Margo e Q erano stati molto amici, ma con il tempo i fili tra loro si erano spezzati.

I fili sono ciò che ci tengono collegati, quelli che tengono insieme due persone, e anche quelli che tengono insieme i pezzi di te stesso.

Margo inizialmente appare come una ragazza forte, ma in realtà ha bisogno di andarsene da Orlando, ha bisogno di rompere tutti fili che la tengono legata lì.

Non era la prima volta che Margo scappava, ma tutte le volte tornava a casa. Tutte tranne questa.

Q invece è uno di quei ragazzi che hanno una cotta per la stessa persona da quando sono piccoli, da quando sono innocenti, incapaci di scappare. Sì, Q è così. Ma è anche capace di non andare alla cerimonia del diploma per una amica, o forse qualcosa di più. Quella amica che per tempo gli ha girato le spalle, quell’amica che vedeva solo da lontano.

Margo è la protagonista, la protagonista vigliacca, forse, solare e popolare. Ma che in realtà voleva essere solo una cosa: la protagonista.

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Non ci vuole molto per capire che per Q, Margo era come l’aria: indispensabile.

Q però vive per non vivere. Q vive senza divertirsi troppo, bada a non esagerare, pensa troppo agli effetti di quel che fa. Ma solo una volta non lo fa. Non pensa quando vive quell’avventura: “Alla ricerca di Margo”.

“Seguirò il filo. Non ti tradirò. Ti troverò.”

Carolina Muccini

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