Cassandra Clare, Shadowhunters Città di Cenere
Spesso il sequel di un libro è peggiore del primo, ma l’eccezione conferma la regola! Questo è il caso di Shadowhuters Città di Cenere, il secondo volume della saga di Shadowhunters.
Clary, una diciassettenne che vive a Brooklyn con la mamma senza il padre, scomparso anni prima durante la guerra, pensava di essere una ragazza normale, ma scopre di essere una Cacciatrice, come la madre e come il padre biologico. Infatti l’uomo che chiamava “padre” era un semplice soldato americano che la mamma non aveva mai neanche conosciuto. Il vero padre si chiama Valentine, un uomo malvagio che anni prima cercò di demolire il Conclave, il governo dei Cacciatori, detti Shadowhunters. Vissuta all’oscuro del “Mondo Invisibile”, Clary scopre di avere anche un fratello, Jace. Valentine ritorna dopo che, per diciassette anni, era stato creduto morto. Valentine ruba due Strumenti Mortali, oggetti sacri e molto potenti, appartenenti agli Shadowhunters, riuscendo così a far scoppiare una grande guerra contro il Conclave. Jace è molto combattuto: non sa se stare dalla parte del padre o, piuttosto, dalla parte del Conclave.
Questo romanzo mi è piaciuto molto: non si tratta di una serie molto conosciuta come Harry Potter o Hunger Games, anch’io non ne avevo sentito parlare fino a poco tempo fa, ma devo dire che, almeno per il momento, non mi ha deluso. E’ vero che deve piacere il genere fantasy oppure la lettura diventa troppo pesante, ma nonostante la presenza di creature già conosciute come i vampiri o i lupi mannari, non è una brutta copia di Twilight o Harry Potter; anzi, l’unica cose che hanno in comune è che le trame sono ambientate ai tempi d’oggi e che esiste, vicino al nostro, un mondo sconosciuto agli umani.
Cassandra Clare, Shadowhunters Città di Cenere, Oscar mondadori, 2007, 467 pp;
Olga Viggiano